Bissau - 29/05/2010

Bissau, 29 maggio 2010

Carissimi amici,

Un caro saluto a ciuscuno di voi dall’amata Guinea Bissau.

Ho tardato un po’ a scrivervi perché la turbolenta situazione della Guinea era in evoluzione, ma visto che la precarietà permane, non vale la pena attendere di più.

Nei brevi messaggi che vi ho mandato agli inizi di aprile, vi parlavo di azioni militari che hanno portato alla detenzione temporanea del primo Ministro e alla detenzione (ancora in corso, seppure illegale) del Capo dell’esercito per opera del suo vice e di un altro graduato accusato gravemente di commercio di droga. Attualmente la situazione rimane complessa, il Primo Ministro é da oltre tre settimane all’estero, e il Presidente della Repubblica continua a visitare varie nazioni africane e a ricevere aiuti militari e economici dalla Libia. L’Unione Europea, che ha gestito le varie crisi della Guinea con una politica non chiara, ora ha preso una posizione dura, bloccando tutti gli aiuti, tranne le emergenze umanitarie. “Perché proprio ora?” si domandano i guineensi, quando nessuna decisione era stata presa dopo l’uccisione del Presidente e del Capo dell’esercito, e dopo altre uccisioni prima della campagna elettorale nel 2009. In questo quadro fosco, resta il segnale positivo dato dalla popolazione, che é scesa in piazza nelle ore in cui il primo Ministro era in mano ai militari, costringendoli a liberarlo. Un primo segno di una reazione popolare, che probabilmente é l’unica che potrà rompere la catena di colpi di stato, sommosse e instabilità. Occorre una cultura nuova tra i politici, la societá civile e la gente semplice.

É questa mentalitá nuova che cerchiamo di trasmettere attraverso la Radio, nei molteplici programmi ormai seguitissimi, che realizziamo insieme a varie organizzazioni locali e internazionali, e insieme ai leaders delle altre religioni. Per questo impegno per la Pace, l’Associazione che sta lavorando con più serietà e efficacia per la Pace (Voz di Paz) mi ha chiesto di far parte della loro Assemblea Generale, dove come Presidente é stato eletto il vescovo di Bissau, e come vice l’attuale Ministra degli Interni, entrambi scelti non per la loro carica, ma per quanto stanno facendo per la pace. Un cristiano e una musulmana, insieme per il bene della Guinea. E un segno che anche tra i politici ad alto livello ci sono persone che si sono conservate fedeli ai principi del bene comune e del servizio al popolo.

Anche con i giovani e le scuole si sta facendo un grande sforzo di formazione alla Pace e alla Giustizia, con sessioni di vari giorni di formazione, perché i leaders dei giovani delle nostre parrochie, e gli insegnanti delle scuole seguite dalle Missioni possano creare iniziative che favoriscano la crescita di una cultura del dialogo e del servizio al bene. Tutto questo si traduce poi in programmi Radio, perché raggiungano la grande maggioranza che sempre rimane fuori dagli incontri formativi. E lo facciamo spesso attraverso il teatro radiofonico, un linguaggio che sta accattivando tantissimi giovani e adulti.

Per la nostra parrocchia di Fatima si avvicinano giorni di festa e di distacco. Il distacco é dovuto al fatto che il parroco, p. Marco Pifferi, é stato chiamato in Italia per un servizio in una casa del PIME. Tra poco saremo quindi un po’ orfani, in attesa che arrivi una nuova guida. La gioa grande sarà l’ordinazione sacerdotale di un giovane della nostra parrocchia, Massiev (conosciuto come Max). Quest’anno é un anno eccezionale come nuovi sacerdoti: 12!

E la gioia grande é anche per noi del PIME: il 31 luglio sarà ordinato prete (proprio nella nostra parrocchia di Fatima) il primo missionario del PIME guineense: Gaudencio Pereira. E sarà il primo missionario guineense a partire per un’altra parte del mondo. É infatti già stato destinato alla Papua Nuova Guinea: proprio dall’altra parte del mondo! E intanto siamo in attesa di qualche ritorno, e soprattutto di 5 nuovi missionari, tra cui due birmani: é il segno che ormai la Missione é davvero universale: africani in Oceania, asiatici in Africa...

Il 5 maggio la comunità del Pime in Guinea mi ha scelto come superiore per i prossimi 4 anni. Ho accettato questo incarico come un servizio, affidandomi all’aiuto del buon Dio perché possa, insieme ai miei collaboratori, servire il bene dei missionari e quindi di questa gente. Non lascerò il servizio alla Radio, ma neanche quello in parrocchia: per me lo stare con la gente e vivere il ministero sacerdotale in modo diretto é fondamentale; con qualche sacrificio e la collaborazione di tante persone cercherò di farcela.

Ringrazio di cuore ciascuno di voi, per le preghiere, l’amicizia e l’aiuto concreto che non fate mai mancare. Le necessità sono molte: oltre alla Radio, in parrocchia abbiamo costituito la Caritas, che segue sia le persone abbandonate, che i malati cronici che hanno bisogno continuo di medicine, con costi impossibili per una famiglia guineense. Inoltre, continuo a dare un aiuto ai villaggi dove andavo anni fa: gli amici non si dimenticano!

Vi auguro ogni bene con tanta riconoscenza e amicizia.

P. Davide

 

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