Lettera 13 aprile 2012 (colpo di stato)

Carissimi amici,

purtroppo ancora una volta devo scrivervi non per raccontare della vita missionaria (così bella e significativa) ma a causa dell'ennesimo tentativo di colpo di stato.

Giovedì 12 sera verso le 20.00, subito dopo la Messa, quando con gli adolescenti stavamo preparando un'uscita per domenica prossima, abbiamo sentito alcuni spari di mitra e un paio di esplosioni più forti. La sparatoria non è stata molto lunga (rispetto ad altre passate).

Abbiamo intuito che era nella casa dell'ex Primo Ministro e attuale candidato alle presidenziali (nettamente in vantaggio dopo il primo voto e in attesa del ballottaggio). Nel frattempo dalla radio mi hanno chiamato dicendo che un gruppo di militari aveva ordinato di interrompere le trasmissioni, segno chiaro di un colpo orchestrato dai livelli più alti.

La notte è passata calmissima. Verso le 7.00 ho approfittato di una certa calma (e della distrazione di alcuni militari di guardia) e sono riuscito a uscire dalla nostra parrocchia che è nella zona centrale della città (fino ad ora chiusa dai militari), e raggiungere la sede della radio Sol Mansi nella Curia diocesana. L'edificio della Radio era ancora chiuso, con due militari di guardia. Abbiamo dialogato per farci aprire almeno gli studi, senza trasmettere. Dopo vari contatti sono arrivati altri militari che ci hanno fatto aprire, mostrandosi molto comprensivi e educati. Ma le trasmissioni sono vietate, almeno per le Radio principali. I militari sono ancora qui, sonnecchiano nella verranda della radio, e uno dorme di gusto sotto la mia finestra.

Un autoproclamato comando militare ha spiegato i motivi di quanto hanno fatto e ora hanno convocato i partiti, per riconsegnare il potere ai civili (ma intanto hanno arrestato il presidente della repubblica interino, probabilmente vari ministri e il candidato principale alle presidenziali). È la solita storia che si ripete. Potete seguire le notizie sul sito www.misna.org (riprese poi sul nostro sito appena rinnovato www.africapadredavide.it )che è sempre in contatto con noi sul posto.

È triste vedere come questa nazione che in questi ultimi due anni si stava riprendendo e dava segnali positivi di crescita, ora si trovi di nuovo impantanata in questioni che riguardano l'interesse di pochi, ma che rovinano la vita di tutti.

Il vescovo di Bissau da oltre 10 giorni guida una Commissione nominata dal Presidente della repubblica interino per mediare la difficile situazione politico militare creatasi dopo il primo voto per le Presidenziali. Anche oggi è impegnato in questo dialogo. È davvero una Chiesa al servizio della pace e della riconciliazione, come si è detto nel Sinodo africano. Ma purtroppo il dialogo ha bisogno di chi ascolta e comunica. Ma non dobbiamo desistere.

Vi chiedo di pregare per noi, per la gente, per chi ha in mano la situazione.

Io personalmente sto bene e non corriamo nessun pericolo.

Vi mando un caro saluto con tanto affetto

Con riconoscenza

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