Mansoa - 18/11/01

Mansoa, 18-11-01

 

Carissimi amici,

sono otto mesi che non vi scrivo: è davvero molto, e me ne scuso. Un motivo è l’interruzione del collegamento Internet da Mansoa, che in questi tempi aveva facilitato i contatti e la riproduzione della lettera circolare. Questa “crisi informatica” è segno della nuova crisi che serpeggia nel Paese; in effetti, le cose non vanno bene, e le tante speranze, che la gente aveva riposto nel nuovo governo eletto democraticamente dopo la guerra, stanno sfumando per l’ennesima volta. È difficile fare una lettura della situazione, tra minacce di sospensione del Parlamento, interferenze nell’esercizio della Magistratura e proclami di lotta contro la corruzione e il sottosviluppo. Durante le Ordinazioni sacerdotali e diaconali di alcuni giovani guineensi, il Vescovo diceva: “Voi siete come i ragazzi che sono inviati a dare un messaggio agli uomini grandi (=capi villaggio) di un altro villaggio: dite a questi grandi che la loro autorità é per ricercare il bene del villaggio, e non per un uso personale o familiare; dite ai grandi che se non sono uniti e non lavorano per il bene comune, il villaggio presto o tardi scompare. E se il villaggio scompare, che se ne faranno della loro grandezza?”. Parole semplici, chiare e insieme coraggiose, come è nella natura del nostro vescovo.

E la nostra parrocchia ha avuto la gioia di ricevere la visita pastorale di questo primo vescovo guineense, mons. Camnate. Sono stati tre giorni intensi, con la visita ad alcune tabanche e l’incontro con i vari gruppi parrocchiali. Ne è emerso un quadro variopinto, tra speranze e gravi preoccupazioni, che rispecchia la situazione generale della Chiesa della Guinea, dove il Vangelo “non è ancora entrato profondamente nel cuore dei popoli e delle culture locali.”  Un segno é la grave crisi della famiglia, denunciata dal vescovo con queste parole: “Quale etnia o religione della Guinea nega il valore del matrimonio? In quale cultura tradizionale si scoraggia un’unione stabile? Ma oggi si rinuncia al matrimonio a vantaggio di rapporti occasionali, dove l’uomo ha più unioni e dove la donna non ricerca più un marito ma solo la possibilità di avere un figlio, dal momento che ha perso la fiducia negli uomini? Ma non c’è crimine più grande che privare un bambino di nascere e crescere in una vera famiglia!”

Nell’incontro coi giovani è emersa chiara questa crisi, dal momento che le domande riflettevano questa sfiducia in ciò che la tradizione africana ha sempre stimato come base della società. Senza fiducia nella famiglia, i giovani hanno poca speranza nel futuro, non hanno il coraggio di “sognare” una società differente, già che il sogno più diffuso è quello di emigrare in Europa, e quindi di privare il Paese delle forze più valide.

Il Vescovo ha comunque apprezzato le tante iniziative, e i segni di speranza presenti nella nostra comunità: primo fra tutti il dialogo interreligioso, che ha indicato come esempio per le altre comunità cristiane e la società civile. In questo incontro il Pastore protestante diceva: “Se il mondo potesse essere come Mansoa! Qui conviviamo in amicizia pur seguendo diverse religioni. La Radio della Missione ci dà uno spazio settimanale per parlare, così che ciascuno può meglio conoscere chi sono i cattolici, i protestanti, i mussulmani. Stiamo attenti perché il Nemico non semini inimicizia, così da perdere questo tesoro prezioso.” Sono stati citati i tanti incontri tra membri delle varie religioni, incontri che sono ormai una tradizione in Mansoa. In particolare in occasione dell’attentato di New York abbiamo mandato un messaggio comune: “Che nessuno pensi che è la religione islamica a sostenere il terrorismo, o che i veri seguaci dell’Islam amino questo sistema. Né tanto meno si pensi che ora siano i cristiani a sostenere l’ingiusta guerra in Afganistan. La guerra non è la soluzione dei problemi, e questa dolorosa vicenda non può mettere inimicizia tra i seguaci delle varie religioni”.

Il vescovo ha poi lodato la dedizione dei catechisti, la presenza nei villaggi, la forte azione in campo sociale a servizio dello sviluppo integrale, senza preferenze etniche o religiose. Il Vescovo ha pure citato come esempio per altre comunità la costruzione e autogestione del Liceo di Mansoa: soprattutto perché è stato frutto dello sforzo di tutta la popolazione: cattolici, protestanti, mussulmani e seguaci della religione tradizionale.

Una visita quindi stimolante sotto tutti gli aspetti. Il vescovo ha pure visitato gli studi della nuova Radio Sol Mansi (Il sole è sorto). Data la grande sete di notizie e formazione, e il buon successo della nostra Radio, è suo desiderio renderla diocesana e possibilmente nazionale, con un progetto di sostanziale potenziamento. Questo ci incoraggia a dedicarci con ancora più sforzi a questa iniziativa nata quasi per gioco e che ora fa parlare di sé e crea attese molto forti. Sempre per la Radio sono stato invitato all'incontro mondiale delle radio lusofone di ispirazione cristiana, svoltosi in ottobre a Mindelo (Capo- Verde). È stato un importantissimo momento per conoscere altre esperienze di mass- media tra nazioni che hanno dato alla radio un valore altamente rilevante, basti pensare a Radio Ecclesia nella tormentata Angola o a Radio Encontro in Mozambico. Come risultato di questo incontro, il vescovo ha nominato una commissione diocesana per i mass- media (di cui faccio parte) e ha richiesto uno studio in Bissau per preparare programmi formativi per Radio Sol Mansi e le altre Radio interessate (in Guinea c’è un’esplosione di radio private o comunitarie).

Per il resto, le attività continuano con il solito ritmo. Le attività di catechesi e primo contatto continuano. Domenica 25 novembre avremo trenta battesimi di giovani e adulti, preparati da vari anni di catecumenato. Ho fatto con loro un’intera giornata di preghiera e digiuno come preparazione a questo grandissimo Dono.

La costruzione della chiesa non è ancora cominciata: diversi fattori l’hanno ritardata, tra i quali il tempo per l’elaborazione del progetto, il coinvolgimento della popolazione locale e il fattore climatico del tempo delle grandi piogge. Ma non posso che ringraziare la vostra grande solerzia nell’inventare e sostenere mille iniziative a favore della nuova chiesa e del Centro parrocchiale. Davvero è commovente vedere questo grande movimento di persone e gruppi, che con generosità spendono tempo, energie e soldi per aiutare una comunità lontana geograficamente, ma ormai vicina nel cuore. Davvero un grazie con tutto il cuore, a nome di tutta la comunità di Mansoa. Probabilmente i lavori inizieranno in breve con la costruzione del Centro Parrocchiale e Sociale, dal momento che abbiamo ricevuto un donativo appositamente per quest’opera: a queste persone, che hanno chiesto di rimanere anonime, la riconoscenza più sentita da parte di tutti.

Credo che molti di voi sono già a conoscenza del libro “Gioia e Liberazione” che racchiude le mie lettere circolari scritte in questi anni di Guinea: è una raccolta voluta da amici, che penso possa fare piacere a chi sta condividendo questa Missione, con le varie forme di collaborazione, prima fra tutte l’amicizia e la preghiera. Chi fosse interessato a questo libro può richiedere copia alla mia famiglia (0331-402387) o alla libreria PIME di Milano.

Un avviso per chi usa la posta elettronica: non è possibile utilizzare questo indirizzo con cui vi mando questa lettera né il mio di Mansoa (lumi@sol…) perché non vi posso accedere. Se uno avesse un messaggio importante può usare l’indirizzo generale del PIME: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (non essendo il mio indirizzo, per la semplice corrispondenza è meglio tornare alla tradizionale posta col francobollo). Generalmente lo ricevo nel giro di una settimana. Siamo in attesa di altre soluzioni per superare questo isolamento informatico.

Vi saluto con tantissima riconoscenza e amicizia grande               

p. Davide

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