Milano - 29/11/2006

Milano, 29 novembre 2006

Carissimi amici,
anche se sono in Italia da più di due anni, sapete che il mio legame con la Guinea Bissau continua forte, e con esso l’impegno a seguire e sostenere quanto iniziato e sviluppato nei miei dodici anni a Mansoa. Per questo motivo almeno una volta l’anno vi scrivo, per aggiornarvi su quanto avviene, e su quanto si riesce a fare anche grazie al vostro aiuto.
La situazione politica ed economica in Guinea come sempre è preoccupante; di positivo è che c’è una certa calma, non ci sono stati episodi di violenza né rivolte armate, ma i segnali che capto non sono certo di ottimismo. Inoltre la gente ha vissuto un anno durissimo dal punto di vista alimentare: le scarse piogge dello scorso anno e il crollo del prezzo della castagna di cajù (anacardo), principale e quasi unica fonte di guadagno per la gente, ha causato una gravissima crisi; molta gente in questi mesi mangiava una volta al giorno, o addirittura ogni due giorni! E quando è una situazione generalizzata è impossibile fare qualcosa, perché non si tratta di aiutare un gruppo vittima di una calamità, ma quasi una nazione intera. P. Luìs da Mansoa mi scrive che come Caritas si sta cercando di vedere di fare qualcosa, ma so bene che in questi casi non si sa da dove cominciare. Conforta sapere che questa estate le piogge sono state buone e che quindi per Natale il raccolto sarà sufficiente per riprendere una vita non oppressa dalla fame.
Inoltre in primavera ci sono stati scontri al confine con il Senegal, e migliaia di persone sono rimaste isolate per mesi. Vi devo proprio ringraziare per il generosissimo aiuto che avete dato in quell’occasione: la Caritas Guinea è stata la prima a intervenire in soccorso alla popolazione, grazie agli aiuti inviati immediatamente dal PIME di Milano: grande è stata la gioia della gente, e lo stupore della grandi organizzazioni internazionali, condizionate da tempi burocratici molto lunghi.
Ed ora veniamo a Mansoa. Le attività pastorali sono riprese, e mi conforta sapere che molte comunità di villaggio continuano con decisione nel loro cammino. Mi ha scritto un nostro catechista, Karlos Nkole, del villaggio di Wak, dove ebbi la gioia di dare il Battesimo alle prime 3 famiglie della comunità (dopo 20 anni di catechesi): “Da quando sei tornato in Italia noi continuiamo a incontrarci la domenica e per la catechesi; grazie a questi incontri entriamo sempre più in relazione profonda con Dio e con la nostra realtà quotidiana, dove sentiamo che dobbiamo essere un segno di vita nuova per tutti. Tutti i venerdì al nostro incontro preghiamo per te e per i tuoi amici”. Anche in altri villaggi dove andavo regolarmente per la catechesi e le tante attività sociali, tutto continua. Grazie alle suore, le scuole elementari di villaggio stanno crescendo, arrivando anche all’insperato traguardo di avere anche la scuola media: se penso quando arrivai a Kambedjo nel 1994: ero il primo missionario in quella zona, non esistevano scuole. Ora c’è una piccola comunità che da anni segue “il cammino di Dio”, e si impegna per il bene di tutto il villaggio; uno dei frutti più belli è la scuola: là dove c’era l’erba ora c’è… una scuola, anzi tre edifici, che ospitano le elementari e le medie, frequentate da oltre 300 bambini di cinque villaggi di tre etnie diverse, con una buona percentuale di musulmani. Anche a Binibak quest’anno è stato costruito un secondo edificio per la scuola elementare, con il grande sogno di avere la scuola media. Con grande gioia ho saputo che anche il Liceo di Mansoa si è allargato: grazie a una donazione di un gruppo legato a p. Dionisio, è stato costruito un altro padiglione, e ora gli alunni sono quasi 1.500! L’Associazione genitori mi ha mandato una lettera per voi, per dirvi che si ricordano sempre di quanto li avete aiutati per realizzare quello che sembrava solo un sogno, e che mai dimenticheranno quanto ci unisce. Pensate che purtroppo in Guinea le scuole statali non sono ancora iniziate (gli insegnanti non ricevono da mesi il già magro stipendio), mentre queste scuole in autogestione già funzionano.
Grazie all’aiuto di alcuni amici abbiamo aiutato lo scavo di alcuni pozzi in villaggi che pativano la mancanza cronica di acqua potabile: chi non ha visto quelle situazioni, difficilmente può immaginare cosa significhi alzarsi la mattina presto con l’assillo di trovare un po’ d’acqua per vivere. Ora questi amici affronteranno i futuri mesi del tempo secco con molta più fiducia.
Ma sapete quanto io abbia a cuore la formazione dei bambini e dei giovani: oltre all’assistenza, è decisivo lavorare per far crescere le coscienze, e dare opportunità perché la gente stessa possa essere protagonista del proprio sviluppo. Il grande lavoro di evangelizzazione è un dono grande anche per lo sviluppo, perché apre a una visione nuova del mondo, dove il bene comune e il bene dell’altro vengono al primo posto: non sono discorsi teorici, perché buona parte dei problemi della Guinea vengono dalle ingiustizie del mercato internazionale (che non si cura del bene comune) e dalla corruzione di molti politici locali, che non pensano al bene della gente, ma al proprio veloce arricchimento. Il Vangelo accolto realmente cambia la vita della gente, e quindi della società. Insieme a questo, e alla formazione che si dà attraverso le nostre scuole, abbiamo sviluppato come sapete uno strumento che per l’Africa è straordinario: la Radio. Radio Sol Mansi sta crescendo, e manda ogni giorno onde di speranza e di pace a tutti, senza distinzioni di partito, di etnia e di religione. Programmi di prevenzione delle malattie, educazione, diritti umani, e molto altro permettono a tutti di aprirsi a una mentalità nuova; l’informazione dà la possibilità di sapere cosa accade nel Pese e nel mondo, e insieme al dar voce alle popolazioni più escluse e remote, a cui nessuno dà ascolto: la Radio dà spazio alla gente, e fa sentire a tutti (soprattutto a chi ha raccolto voti facendo promesse) quante ingiustizie e privazioni soffrono. Molte le novità in questo anno: da pochi giorni la Radio si sente molto bene anche alla capitale! Questo grazie a un nuovo traliccio di 50 metri (il doppio del precedente) ricevuto grazie a un accordo con una associazione che favorisce la diffusione di informazioni e internet. E, grazie a un benefattore, appena possibile inizieranno le trasmissioni anche da Bissau, che con un ponte radio trasmetterà in diretta programmi e notizie: in questo modo questa Radio potrà davvero parlare a tutti: alla città, dove si decide il presente e il futuro del Paese; e alle zone rurali, che in nessun modo devono essere dimenticate dalla Chiesa, che per fedeltà al suo Maestro deve prediligere i più poveri dei poveri. Il processo perché diventi la Radio nazionale della Chiesa quindi avanza, e ringrazio di cuore quanti di voi continuano a sostenerci, perché le spese per farla funzionare sono sempre molte: occorre credere a questo strumento, che è davvero per il bene della gente. Ed è bello vedere che questi progressi si stanno realizzando grazie alla direzione e responsabilità di personale locale: Helmer, Graciete, Zè, Mussa, Umaro e molti altri.
Infine un’altra bella realizzazione, possibile grazie alla Fondazione s. Zeno di Verona: un Centro di formazione informatica, legato alla Radio, sempre a Mansoa. L’Africa non è un museo, né un continente destinato a rimanere ai margini del mondo: deve stare al passo coi tempi. Per questo uno dei miei desideri era quello di dotare i giovani delle conoscenze che tutti i giovani del mondo hanno, compreso la possibilità di usare un computer, conoscere il mondo attraverso internet, trovare un lavoro grazie a una formazione professionale adeguata. Il centro è stato terminato in agosto, e presto inizieranno i primi corsi di informatica e di utilizzo di internet per fare ricerche scolastiche, aggiornamenti professionali, e molto altro. In una società schiacciata dalla fame e dalle ingiustizie, la risposta è offrire molto più che un po’ di riso e acqua (beni essenziali), ma tutto ciò che permetterà loro di procurarsi riso, acqua, salute, e un senso per la vita.
Termino dicendovi un grosso grazie per quanto fate e farete in questo Natale per non dimenticare la Guinea; chiedo a chi crede nel valore della preghiera un ricordo costante per questi fratelli e sorelle, e per i missionari. A chi volesse fare una donazione, può utilizzare il Conto corrente postale: n. 39208202 intestato a PIMEdit Onlus, via Mosè Bianchi, 94 20149 Milano, oppure fare un bonifico bancario: conto n. 5733/10 intestato a PIMEdit ONLUS Credito Artigiano - P.za San Fedele - Milano (ABI 3512 CAB 01601 CIN N) – mettendo nella causale “per p. Davide Sciocco”.
A ciascuno di voi, con tutto il cuore, un grande augurio per un Natale di Pace e di Dono per chi vive con noi, e per chi è lontano e in difficoltà
Con amicizia

P. Davide

Per maggiori informazioni visita il sito www.africapadredavide.it

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La Radio in Guinea Bissau è molto importante: si possono prevenire le malattie, favorire campagne di sensibilizzazione, educare al dialogo, alla pace ed all'ecologia, denunciare violazioni di diritti umani.

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