Milano - 04/03/2005

Milano, 4-3-05

Carissimi amici,
un saluto carissimo a ciascuno di voi, col desiderio di rimanere uniti anche se le occasioni di vedersi con molti di voi sono sempre poche, nonostante che ora a separarci non ci sono più migliaia di chilometri (almeno per la maggioranza di chi legge queste righe). Con questa lettera vorrei però mantenere vivo il nostro legame con Mansoa e la Guinea, con la gente che ormai è parte della mia vita e spero anche della vostra.
L’equipe missionaria ora è formata dal parroco p Luis Miranda (brasiliano) e per tre giorni la settimana p Giovanni Musi, insieme a tre suore “intercontinentali”: una brasiliana, un’indiana e un’italiana, segno che la Missione unisce davvero i popoli e le culture. Da loro giungono notizie e testimonianze, insieme alla richiesta di non dimenticare, nonostante ci sia stato un “cambio di guardia” e io mi trovo temporaneamente in Italia.
Un nuovo missionario a Mansoa: p. Giovanni Musi
Per farsi conoscere da voi p. Giovanni Musi ha scritto una lettera di presentazione:
Carissimi amici, sono P. Giovanni Musi, missionario del PIME in Guinea-Bissau fin dal Natale del 1971. Ho 65 anni. Dal 1996 al 2003 sono stato parroco a Farim, parrocchia confinante con Mansoa, di cui, fino a qualche mese fa, era parroco P. Davide. Ora sono a Bissau e risiedo nella curia vescovile, dove esercito le funzioni di Cancelliere. Ma sono anche... pendolare, nel senso che passo alcuni giorni della settimana (da giovedì sera a domenica pomeriggio) a Mansoa, dove aiuto nella pastorale l'attuale parroco P. Luiz Miranda, mio confratello, brasiliano, del PIME, che era rimasto da solo, dopo la partenza di P. Davide. Sono contento di poter dare una mano a P. Luiz: c'è sempre tanto da fare e le necessità sono tante, materiali e spirituali. Ora siamo in piena Quaresima, anche qui, naturalmente, in Guinea-Bissau. Le nostre comunità di simpatizzanti, catecumeni e battezzati, sono molto sensibili al messaggio di questo tempo liturgico forte e, a volte, mi sembrano più capaci di sacrifici e rinunzie che non in Italia. A parte il fatto che per molti di loro il digiuno è quasi quotidiano, più o meno forzato (un pasto al giorno, magari di riso bollito), data la situazione sociale ed economica sempre molto precaria. La situazione è grama specialmente per molti studenti, che hanno difficoltà a pagare le tasse scolastiche e sono denutriti cronici. Tuttavia, la pace regge, si alimenta qualche speranza per un futuro migliore, magari non poggiata su motivi umani, ma di fede. In curia diocesana aiuto il Vescovo (Mons. Câmnate, un nativo, molto bravo, 51 anni) in varie mansioni: lo merita, è un buon pastore sollecito del bene del suo gregge. Naturalmente, attendo sempre con una certa impazienza il fine settimana (che per me comincia il giovedì sera) per riposarmi… cambiando lavoro, facendo cioè una full immersion nelle attività più propriamente religiose e pastorali: Messe un po’ più partecipate, incontri formativi, catechesi nella città di Mansoa e nei villaggi della parrocchia. In particolare mi diverto un mondo nel villaggio di Binduro, a circa 15 km da Mansoa, in piena foresta (guarda caso, è il villaggio natale del Vescovo), dove, il sabato pomeriggio do catechesi a una quarantina di persone, uomini, donne, giovani, adolescenti (i bambini ho detto loro di lasciarli a casa, almeno per ora), tutti pre-catecumeni che seguono la parola di Dio con molto interesse, nella povera scuola del villaggio, non essendoci la cappella. A risentirci! Cordialmente, P. Giovanni Musi.
P .Luis Miranda, parroco di Mansoa, ha appena mandato questa lettera per voi:
Carissimi amici, a voi tutti un saluto da me, p Giovanni, dalle suore e dalla comunità. Ancora una volta voglio dire grazie per il vostro aiuto e interesse, per la vostra volontà di venirci incontro alle nostre necessità in Guinea. Siamo già a metà dell’anno pastorale e credo che ormai l’ambientamento come nuovo parroco sia a buon punto, e comincia l’accettazione da entrambe le parti. La catechesi e la formazione dei catechisti sono per me il punto forte. La diocesi richiama fortemente l’attenzione alla famiglia, l’Eucaristia e alle Piccole Comunità Vive. Stiamo pure seguendo il cammino proposto dai vescovi dell’Africa Occidentale che punta alla testimonianza viva del vangelo, allo studio della Parola e all’Eucaristia. In questo, il cammino di iniziazione cristiana (catecumenato e Sacramenti) è presente come priorità, per tradurre nella realtà della gente la novità cristiana. In Mansoa(la cittadina e i villaggi) abbiamo gruppi di catechesi molto diversificati per un cammino personalizzato alla fede e della fede; sono impegnati 46 catechisti oltre a noi preti e suore. Il nuovo centro parrocchiale e la chiesa sono sempre pieni di attività ogni giorno; ritiri, incontri di formazione umana e spirituale, sia parrocchiali che di zona. Sono davvero molti i campi di lavoro che ci attendono, anche se non possiamo rispondere a tutti in questo momento. La realtà della scuola (nei villaggi e in Mansoa con il Liceo) vede la Missione molto presente, e tante sono le nuove richieste: se almeno lo Stato facesse vedere una luce alla fine del tunnel! Purtroppo non è così e la Chiesa resta un “faro” sicuro per la gente. In questa quaresima la parola chiave è ancora Pace e Riconciliazione e Perdono, a partire dal cuore, come desiderio di vita nuova e cambiamento di mentalità: è tanta la voglia della gente per giorni migliori e un po’ di serenità. Si parla di elezioni presidenziali, ma è ancora tutto nebuloso; la gente ha perso totalmente la fiducia e non vede differenze tra i vari partiti. Abbiamo sofferto una grave crisi per mancanza di carburante (per alcune settimane tutto bloccato!) e poi sono arrivate le cavallette, che hanno recato gravissimi danni soprattutto all’orticulutura, a manghi e cajù (prodotto che da solo dà il 90 % delle esportazioni nazionali); come sempre la scarsità di mezzi ha impedito un combattimento efficace alla piaga. In questo contesto siamo chiamati ad essere uomini e donne di Speranza, con la certezza che il Signore è vicino a noi mentre ogni giorno facciamo l’annuncio della sua parola profetica attraverso le molteplici attività. Non so se sono riuscito a comunicare un po’ della nostra vita, ma che pensi a voi questo è reale. Vi invito a visitare la vostra missione così da parlare di persona e meglio comprendere il tutto. In ogni modo: grazie di cuore. Un abbraccio. P. Luis M.
Altre notizie arrivano da una coppia di Mansoa, Paulo e Segunda, da sempre attivi sia come catechisti e animatori dei gruppi famiglia, che nell’ambito della promozione umana: “Il nostro impegno nella catechesi e pastorale famigliare continua. Le famiglia della parrocchia hanno fatto un Concerto musicale con danze, davvero ben riuscito; ciò che è stato raccolto servirà come fondo per le attività formative delle famiglie. Al concerto abbiamo invitato le famiglie della Chiesa Evangelica protestante e della comunità mussulmana; persino da Bissau è venuta gente ad assistere allo spettacolo. La Radio Sol Mansi ci ha dato un grosso aiuto facendo pubblicità dell’evento. Stiamo pure terminando la costruzione della cappella di Kambedjo, anche se ci mancano un po’ di soldi per completare l’acquisto di materiale. Ti auguriamo un lavoro proficuo in Italia, e preghiamo per te, mentre sentiamo grande nostalgia della tua presenza tra noi. Un saluto carissimo a tutti gli amici italiani che sono stati con noi in questi anni…”
Suor Bete Rodrigues, superiora delle suore di Mansoa, qualche tempo fa ha mandato notizie sulle scuole in autogestione accompagnate dalla parrocchia: Desideriamo innanzitutto ringraziare per il vostro prezioso aiuto per le otto scuole elementari e medie in Autogestione, che in questo anno scolastico sono frequentate da 1.671 bambini.Il nostro lavoro è un lavoro lento e che esige molta pazienza e dedizione: siamo un collettivo di 30 insegnanti, e lavoriamo con classi che variano fra 36 e 45 bambini, adolescenti e giovani. Dalla prima alla sesta classe (le vostre elementari e medie). Anche se è un lavoro arduo, lo sentiamo come una sfida e una missione, poiché siamo coscienti che, per un vero sviluppo, l’Educazione è una base primordiale. La nostra vita di ogni giorno comincia sempre con il cammino. Noi insegnanti usciamo la mattina presto e mentre percorriamo la nostra strada in bicicletta, i nostri bambini percorrono le loro strade a piedi, facendo chilometri in cerca di un domani migliore, dove tutti avremo la stessa opportunità di essere agenti della nostra storia. Grazie amici, perché in questo cammino sappiamo di non essere soli. Anche se non ci conosciamo di persona, sappiamo di avere un ideale che ci avvicina e che ci fa prossimi: l’ideale di un mondo migliore, come Gesù ci ha insegnato. Ci piacerebbe di condividere con voi il modo con il quale organizziamo ogni scuola e le attività svolte quotidianamente. In ogni scuola esiste una piccola equipe di coordinamento che è formata dai maestri, rappresentanti dei genitori (che chiamiamo papà e mamma della scuola) e degli alunni e dal rappresentante della Missione. Questo coordinamento si riunisce frequentemente per verificare e programmare i lavori con la comunità scolastica. Frequentemente questa equipe si riunisce coi genitori per un lavoro di sensibilizzazione e formazione sul valore della scuola per tutti i bambini. Nonostante le grandi difficoltà economiche che affrontiamo, ogni bambino dà un contributo annuo di 4.500 CFA (= 7,5 Euro) per aiutare la manutenzione della scuola. Sappiamo che è un contributo piccolo e insignificante, ma è l’unico modo di essere protagonisti della nostra storia, dal momento che il Governo ha fatto troppo poco per affrontare le varie necessità nel campo della scuola. I maestri impegnati in queste scuole lavorano 8 ore al giorno, e il sabato fanno incontri di studio e orientamento educativo. Sono momenti di scambio di esperienze, di informazione e programmazione delle attività. Per migliorare la formazione professionale, durante le ferie organizziamo corsi di aggiornamento pedagogico e linguistico, come pure di formazione umana, civica, ambientale ed etica. Davanti all’allarmante realtà dell’analfabetismo che impoverisce ancor di più la nostra gente, siamo coscienti che la nostra missione è urgente e ringraziamo di cuore il vostro appoggio e amicizia. Un abbraccio fraterno: suor Bete
Radio Sol Mansi
È per me una gioia grande ricevere continue notizie positive sul funzionamento della Radio: è uno strumento davvero importante, al quale credono moltissimo anche i vescovi, e che la gente desidera vedere sviluppato. Responsabile ora è Helmer Araùjo, giornalista formato in Portogallo che ha scelto di tornare in Guinea proprio per dedicarsi a Radio Sol Mansi. Lo accompagna p. Marco Pifferi, vicario episcopale e superiore del PIME. Io da Milano tengo continui contatti, e cerco di assicurare anche gli aiuti economici perché questa splendida avventura possa continuare: il gruppo Amici Davide ha lanciato la proposta del Club Amici di Radio Sol Mansi; è un modo per aiutare e assicurare continuità, confido in una vostra adesione. Helmer mi tiene sempre aggiornato e quindi riassumo quanto mi scrive. Una priorità è sempre quella di formare i giovani che lavorano alla radio, sia i dipendenti che i volontari: dopo i vari corsi fatti con giornalisti provenienti dal Portogallo, due giovani sono stati in Burkina Faso per un corso di Radio per il mondo rurale, mentre due hanno fatto un’esperienza presso la prestigiosa radio Ecclesia in Angola. Attualmente altri due giovani sono in Portogallo per un tirocinio di tre mesi presso una radio locale. Queste formazioni sono state possibili per un aiuto avuto dal comitato del Grande Giubileo. Lo stesso Helmer ha vinto una Borsa di studio di due mesi in Portogallo per un corso di perfezionamento professionale. Tutte esperienze che stanno facendo del gran bene alla Radio, che cresce in qualità e ascolti. In queste settimane siamo stati molto preoccupati, a causa di un grave incidente stradale occorso al nostro tecnico, Ruy; tornando da Mansoa a Bissau, l’autocarro sul quale viaggiava è uscito fuori strada, e lui ha riportato varie lesioni. All’ospedale di Bissau potevano curarlo solo con antidolorifici; l’evacuazione in Senegal è stata ritenuta dai medici assolutamente urgente per salvargli la vita. Abbiamo dovuto trasportarlo via aerea, non potendo assolutamente affrontare un viaggio nelle dissestate strade locali; a Dakar è stato operato d’urgenza e ora è fuori pericolo. Purtroppo tutte le spese sono state a carico nostro, perché nessun’altra Radio per la quale lavora Ruy (la Radio Nazionale statale e la maggiore Radio commerciale) si è fatta sentire nel momento del bisogno: sale la drammatica domanda “quanto vale una vita in Guinea?” molto meno di un biglietto aereo e di un letto in ospedale!
Nel frattempo si sta studiando il progetto per arrivare alla diffusione nazionale e soprattutto per aprire gli studi anche nella capitale Bissau, per raggiungere i centri vitali e decisivi della società, oltre che per andare avanti verso un’autonomia economica, possibile solo se si è molto ascoltati in capitale. Intanto chi volesse aiutare la Radio può farlo con offerte libere e aderendo al Club Amici di Radio Sol Mansi (per chi ha bisogno di informazioni sulle modalità di versamento può chiedere a p. Davide).
Termino qui, ringraziandovi per la pazienza di aver letto tutte queste pagine, e per l’interesse che sempre mostrate. Vi invito a visitare il sito www.africapadredavide.it che dà ulteriori notizie e testimonianze. Chi riceve questa lettera via posta ordinaria, ma ha la possibilità di riceverla via mail è pregato di farmelo sapere, così da risparmiare qualcosa e essere aggiornato più volte. (mio indirizzo personale: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )
A nome degli amici di Mansoa e della Guinea, un saluto carissimo

P. Davide

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