Bissau - 04/07/2009

Bissau, 4 luglio 2009

Carissimi amici,
Un grande saluto a ciascuno di voi.
Purtroppo vi scrivo per raccontarvi i gravi problemi avuti alla Radio Sol Mansi la scorsa settimana. Problemi che grazie a Dio hanno toccato solo materiali e strutture e non le persone.
Lunedí 29 giugno per motivi elettrci é bruciato il grande trasmettitore di Mansoa. Un gravissimo danno economico e problemi per non interrompere le trasmissioni in un momento delicatissimo per la Nazione. Il giorno prima si erano svolte le elezioni presidenziali (Radio Sol Mansi é stata giudicata quella che ha prestato il miglior servizio di informazione e di stile professionale), e il clima era tesissimo in vista dell’annuncio dei risultati. Abbiamo trasmesso dalla sola Bissau. In due giorni, grazie all’assistenza generosissima dei nostri tecnici in Italia, abbiamo ripreso a trasmettere da Mansoa, con il trasmettitore di Bafatá (che ora é ferma, in attesa di mettere in funzione il trasmettitore supplementare). É stato commovente essere fermato per strada dalla gente semplice che diceva: “Ridateci la nostra Radio! Vogliamo sentire la nostra Voce di Pace”. Mercoledí sera Mansoa ha ripreso a trasmettere.
Mercoledí notte si é scatenato un fortissimo temporale, con venti superiori alla media. Molte case sono state scoperte, alberi divelti. Purtroppo la rande torre della Radio in Bissau é crollata sugli stessi studi della Radio. Questo danno é stato nettamente piú grave dell’altro. Mi sembrava incredibile la notizia quando il nostro tenico mi ha telefonato la mattina presto per dirmi dell’accaduto. Grazie a Dio il danno é successo mezz’ora dopo la chiusura della Radio, quando non c’era nessuno.
Ci siamo trovati senza torre, e quindi senza poter trasmettere da Bissau, e con la casa semidistrutta all’inizio del tempo delle piogge. Fortunatamente le attrezzature della Radio non sono state colpite. Ricordo i volti dei nostri giovani, che arrivavano di corsa dopo aver saputo della notizia. Abbiamo pianto insieme. Ho detto loro che non ci dovevamo fermare, perché la Missione che stiamo svolgendo é grande. Queste disavventure sono dovute alla sfortuna, e alla malizia di alcune persone (il ferro vendutoci in Senegal come proveniente dall’Europa, si é rivelato falso, e non consistente per reggere il peso della torre e i venti), ma a nessun altro motivo. Si trattava ora di pensare a come fare per riprendere velocemente. La Pace non puó attendere.
Questi momenti ci stanno unendo molto, e stanno rivelando persone fantastiche, che non si risparmiano per amore di quanto stiamo vivendo. Soprattutto é un momento di purificazione della fede. Facile é la tentazione di dire: “Signore, perché mi hai fatto questo?”. Ma é un cammino falso. Piú vero é domandarsi: “Cosa mi vuoi dire in questa situazione di prova? Quali nuovi cammini percorrere?” Quel giorno a Messa c’era la lettura di Abramo che sacrifica il figlio Isacco; é la fede l’unica via per non arrendersi mai, e riprendere con nuovo entusiasmo. “Se tu vuoi questa opera: eccoci a tuo servizio; so che con te la nostra debolezza diventa la tua forza”.
Tante persone sono subito venuto a manifestare la propria solidarietá. Dalle Nazioni Unite, all’Unione Europea, ai vari movimenti della Societá Civile che collaborano strettamente con noi alla Radio. Persino il Capo di Stato meggiore dell’Esercito ci ha chiamato mettendo a disposizione i suoi militari per aiutarci nella ricostruzione (nella pratica non é stato possibile, ma é stao significativo che ci abbia detto: “questa Radio non deve fermarsi!”). Alcuni si stanno dando da fare per ottenere qualche aiuto economico per la ricostruzione. Domenica tutte le parrocchie della diocesi faranno una raccolta per la ricostruzione della Radio. Il raccolto potrebbe essere poco piú che simbolico in rappporto alla grossa spesa, ma sará un segno di appartenenza e partecipazione per quelle che é considerata “la nostra Radio”.
Attualmente siamo ospitati in seminario, dove possiamo alla meglio continuare a produrre notizie e fare programmi formativi, tanto necessari in questa fase delicatissima della Guinea. Per non sospendere le trasmissioni per la capitale, abbiamo montato l’antenna nella casa regionale del Pime, a pochi km da Bissau. E cosí anche il taxista che tristemente mi diceva “la mia Radio Sol Mansi non c’é piú” sará felice di sentirci di nuovo.
La ricostruzione della casa inizia oggi, e deve essere fatta velocemente, perché le piogge potrebbero rivinare del tutto l’edificio. Stiamo contattando imprese garantite per ricostruire la torre. Ma per questo stiamo cercando anche aiuti, perché la spesa sará grossa. Se qualcuno volesse dare un contributo per la ricostruzione della Radio, puó farlo con le solite modalitá, in particolare versando sul conto del Pime di Milano, specificando “Progetto Radio Sol Mansi K 043”.
- Conto corrente postale: n. 39208202 intestato a PIMEdit Onlus, via Mosè Bianchi, 94 20149 Milano
- Bonifico bancario: conto n. 5733/10 intestato a PIMEdit ONLUS Credito Artigiano - P.za San Fedele - Milano CODICE IBAN: IT10N0351201601000000005733
BIC: ARTIITM2

Per il resto: la gente ha dato una grande prova di civismo, con una campagna elettorale pacifica e rispettosa. Era bellissimo vedere comizi con migliaia di persone, vicini l’uno all’altro, senza nessuna violenza né provocazione: una festa della democrazia. Le elezioni pure si sono svolte con calma e senza incidenti. Ora si andrá al ballottaggio tra due ex capi di stato: niente di nuovo sotto il sole.
Nonostante tutto, pur essendo momenti di dura prova, sto bene, e ringrazio il Signore per tante cose belle che mi sta donando, soprattutto quella di poterlo servire come prete e missionário qui in Guinea: ne vale la pena!

Vi mando un grosso abbraccio e vi chiedo una preghiera per la nostra gente, che vive nel timore di nuove violenze o problemi, e nella lotta quotidiana di ogni giorno per sopravvivere, e per uscire da questa miséria grande.

P. Davide

 

 

 

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